Gustav Mahler affermava che una sinfonia deve essere un mondo. La sua ultima sembra esserne la fine. Il compositore completò la Nona nell’estate del 1909, ma non ebbe la possibilità di ascoltarla in vita. La si potrebbe definire un presentimento di morte, non solo individuale ma collettiva. Ebreo boemo di lingua tedesca, come Franz Kafka e Hans Kelsen, al contrario dello scrittore e del giurista Mahler non ha assistito alla fine del mondo asburgico; nato nel 1860 (Kafka era del 1883, Kelsen del 1881), morì nel 1911 per un’endocardite. Ma forse è stato il vero interprete della Finis Austriæ.