
Jessica Pratt, Juan Francisco Gatell, Reut Ventorero e Riccardo Zanellato (La Sonnambula, Teatro dell’Opera di Roma)
Una fiaba tra sonno e veglia
Quando da adulti ritroviamo la nostra stanza di bambini, tutto ci sembra più piccolo di come lo ricordavamo. In effetti, non sono gli spazi a essersi ristretti, siamo noi a essere cresciuti. La sonnambula di Bellini in scena al Teatro dell’Opera di Roma per la regia di Giorgio Barberio Corsetti fa un’operazione inversa: colloca i protagonisti in una stanza con mobili enormi, a creare l’effetto di rimpicciolire gli adulti protagonisti della storia. Con le scene di Cristian Taraborrelli, tutto prende dimensione di una favola in questa “casa di bambola”. E in effetti l’opera del 1831 di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani ha qualcosa di fiabesco che ben si presta alla lettura proposta. I costumi di Angela Buscemi fanno pensare più ad Alice nel paese delle meraviglie che a un paesino svizzero, dove la storia si svolge. L’azione viene accompagnata dalle videoproiezioni di Gianluigi Toccafondo che scorrono sul fondale a mo’ di fumetto, a sottolineare gli stati d’animo dei personaggi. Continua a leggere