Il debutto dell’ascoltatore

Manfred Honek e Lisa Batiashvili (Ufficio Stampa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia)

Honeck e Gatti tra Kleiber e Abbado

La somiglianza tra Manfred Honeck e Carlos Kleiber è già stata notata dai critici e dagli appassionati. E non si tratta solo di un fatto fisico. Il direttore austriaco, che compirà 60 anni a settembre, ricorda il suo illustre collega anche per il gesto, soprattutto quello della mano sinistra verso l’interno, per le dinamiche gagliarde e per un fraseggio intenso e serrato. Personalmente lo avevo già apprezzato con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia in uno bellissimo Requiem di Verdi, nel Deutsches Requiem di Brahms e in una spettacolare Settima di Beethoven, dove la rassomiglianza con Kleiber era emersa nitidamente. L’ho ammirato con lo stesso complesso venerdì 9 febbraio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove ormai è ospite regolare. Honeck ha proposto la “Pastorale” di Beethoven, in una lettura attenta alle dinamiche di ogni singola frase, con un gusto del particolare ben assecondato dalle parti solistiche dell’Orchestra, ormai un punto di riferimento a livello internazionale. Esplosiva la “Haffner” di Mozart, risolta con stacchi di tempo brucianti e colori orchestrali incendiari. Il pubblico gli ha tributato un calorosissimo successo, dimostrando di considerarlo ormai un beniamino. Continua a leggere