Quando il piano va forte

 

Modi diversi di suonare il pianoforte. Due appuntamenti romani hanno proposto due declinazioni dello strumento principe dalla musica romantica in poi. Per la stagione della Filarmonica Romana al Teatro Argentina, Roberto Prosseda ha accompagnato la lettura integrale de I fiori del male di Charles Baudelaire in cinque spettacoli, con l’esecuzione di composizioni di musicisti amati dal poeta francese. All’Auditorium Parco della Musica, un recital ha visto protagonista una Beatrice Rana in forma smagliante. Cominciamo dalla giovane solista salentina, 25 anni appena compiuti.

Il pianoforte sinfonico di Beatrice Rana
Entusiasmante concerto della pianista di Copertino in Sala Santa Cecilia (peraltro non gremitissima). Beatrice Rana, davvero in stato di grazia, ha proposto un programma in cui il pianoforte ha giocato con la musica sinfonica (programma già presentato ad Amsterdam, Lione, Colonia). Ha cominciato con uno Schumann intimo, i cinque brevi brani del Blumenstück. Più esplosivi gli Studi sinfonici: si tratta di un tema (non di Schumann ma di un dilettante, il barone von Fricken) e undici variazioni più un finale.

Nella seconda parte, i Miroirs di Ravel e L’Uccello di fuoco di Stravinskij nella trascrizione di Guido Agosti. Molto composta, espressione quasi impassibile, un mulinare della mani sicuro, con dita a martello o col polpastrello morbido, Beatrice disegna nell’aria colori diversi. Schumann titanico negli Studi sinfonici, con una pienezza di suono strepitosa; un liquido Ravel, con le note snocciolate in modo scintillante e fluido; un tempestoso Stravinskij, affrontato con un virtuosismo impeccabile. Come bis, un preludio di Chopin e la “Toccata” da Le Piano di Debussy. Beatrice Rana dà prova di una maturità conquistata in fretta. L’avevo ammirata (con qualche riserva) a marzo dell’anno scorso nelle Variazioni Goldberg di Bach (allora appena incise in cd) e a metà febbraio nella Seconda sinfonia di Leonard Bernstein, sempre all’Auditorium romano. Il suo successo internazionale è crescente e tutto fa pensare a una luminosa carriera ai massimi livelli. Le sue interpretazioni sono coinvolgenti da un punto di vista emotivo. La critica ne esalta la variopinta tavolozza di colori. Abbiamo davanti tanti altri meravigliosi concerti da ascoltare.

Roberto Prosseda e il pianoforte di Baudelaire
Al Teatro Argentina, spalmata su cinque appuntamenti da domenica 11 a domenica 25 marzo è andata in scena la lettura de I fiori del male di Baudelaire nella traduzione di Nicola Muschitiello.

Nei cinque spettacoli, tra una poesia e l’altra, Roberto Prosseda ha eseguito opere di Beethoven, Chopin e Liszt, cui il poeta francese era molto legato. È stata una proposta interessante per mostrare come poesia e musica sono strettamente legate. Muschitiello, crinuto e barbuto come Karl Marx, ha letto, più che recitato, Baudelaire con voce roca, delibando parola per parola, soffermandosi di tanto in tanto a spiegare questa o quella poesia.

Prosseda ha suonato con grande maestria tecnica e profonda attenzione al fraseggio, reso con notevole chiarezza timbrica. L’escursione dinamica è quella del vero concertista. Ogni nota viene cantata all’interno di un discorso unitario, che coniuga la cura del particolare alla visione d’insieme. Specialista di Mendelssohn, Roberto Prosseda ha un’attività poliedrica (qui accompagna Elio nella cavatina di Figaro dal Barbiere di Rossini ). È un solista di solida preparazione e di ragguardevole tecnica, al servizio di interpretazioni mai di routine. Il suo Chopin non ha nulla di salottiero e nulla concede a effetti scontati o a rubati inascoltabili. Davvero un grande piacere ascoltarlo.

 

 

 


Ciclo di cinque concerti di poesia e musica dedicati alle lettura integrale de I Fiori del Male di Charles Baudelaire nella traduzione italiana di Nicola Muschitiello

Nicola Muschitiello voce recitante
Roberto Prosseda pianoforte

domenica 11 marzo
Beethoven
Sonata op.27 n.2
Sonata op.90
Tre Bagatelle dall’op.126

giovedì 15 marzo
Liszt
Nuages gris S199
Consolations S 172, n.3
Il pensieroso (da Années de pèlerinage)
Vallée d’Obermann (da Années de pèlerinage)
Harmonies du soir (da Etudes d’exécution transcendante)

domenica 18 marzo ore 11
Chopin
Preludi op. 28 n. 20 e n. 14
Studi op. 10 n. 6 e n. 12
Marche funèbre (dalla Sonata n. 2 op. 35)
Ballata op. 23 n. 1

giovedì 22 marzo ore 21
Chopin
Larghetto e Andante (da Tre notturni op. 9)
Notturno op. 48 n. 1
Mazurca op. 68 n. 4
Ballata n. 4 op. 52

domenica 25 marzo ore 11
Liszt
Les Funérailles (da Harmonies poétiques et religieuses)
Après une lecture de Dante (da Années de pèlerinage)
Liebestraum n. 3
Isoldens Liebestod (trascrizione da Tristan und Isolde di Wagner)

Venerdì 23 marzo 2018
Beatrice Rana
Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia
Robert Schumann, BlumenstückStudi sinfonici
Maurice Ravel, Miroirs
Stravinskij, L’uccello di fuoco (trascrizione di Guido Agosti)

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