Beethoven, punto di arrivo e di partenza

Due concerti ravvicinati delle principali istituzioni musicali romane hanno fatto di Beethoven una sorta di centro di gravità per la musica successiva, con due percorsi in direzione opposta: all’Opera, si è partiti da Schnittke, attraverso Schönberg e Wagner per arrivare alla Settima Sinfonia del gigante di Bonn; a Santa Cecilia, prese le mosse dalla Prima Sinfonia di Beethoven per arrivare a un altro compositore del Novecento, Shostakovich. Un viaggio indietro e avanti nel tempo, quasi che Beethoven fosse l’alfa e l’omega della musica.

(foto Musacchio & Ianniello, Accademia Nazionale di S. Cecilia)

Continua a leggere

Gustav Mahler o della fine

 

Gustav Mahler affermava che una sinfonia deve essere un mondo. La sua ultima sembra esserne la fine. Il compositore completò la Nona nell’estate del 1909, ma non ebbe la possibilità di ascoltarla in vita. La si potrebbe definire un presentimento di morte, non solo individuale ma collettiva. Ebreo boemo di lingua tedesca, come Franz Kafka e Hans Kelsen, al contrario dello scrittore e del giurista Mahler non ha assistito alla fine del mondo asburgico; nato nel 1860 (Kafka era del 1883, Kelsen del 1881), morì nel 1911 per un’endocardite. Ma forse è stato il vero interprete della Finis Austriæ.

Continua a leggere

Billy Budd, ovvero della gelosia maschile

 

Per la prima volta a Roma va in scena Billy Budd di Benjamin Britten, opera del 1951, ridotta in due atti dall’autore nel 1960. Bene ha fatto il Teatro dell’Opera a proporre questo titolo inedito, che ha riscosso un ottimo successo davanti a un pubblico ritenuto di solito molto tradizionalista. Alla riuscita ha contribuito forse anche la folta presenza di stranieri, che dà alle rappresentazioni quel giusto tocco internazionale, che dovrebbe essere la norma in una Capitale. L’opera (e i teatri in cui viene rappresentata) dovrebbe essere anche un’attrattiva turistica, visto che fa parte integrante del patrimonio culturale italiano, una delle cose più apprezzate dagli stranieri. Continua a leggere

Omaggi a Debussy e a Rossini

 

Il 2018 è il 150° anniversario della morte del grande compositore pesarese e il centenario della scomparsa dell’autore di La Mer. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha voluto celebrare le ricorrenze in due concerti andati in scena a una settimana di distanza, che sono stati l’occasione per ammirare le doti di due direttori molto diversi eppure capaci entrambi di regalare grande musica. Continua a leggere