Musica sacra per davvero

Negli appuntamenti concertistici romani non manca mai la musica sacra. Qui di seguito, tre concerti riconducibili al genere, anche se molto diversi tra loro.

Concerto Romano

Una perla del barocco romano (di autore toscano)
Imperdibile l’inaugurazione della rassegna “Filarmonica all’Argentina”. Giovedì 25 gennaio, i concerti della Filarmonica Romana al Teatro Argentina hanno preso avvio con La sete di Christo di Bernardo Pasquini, un oratorio del 1689, che il Concerto Romano, diretto da Alessandro Quarta, ha riportato in vita pochi anni fa, anche con un’incisione discografica.

Sul palco dello storico teatro romano, il soprano Francesca Aspromonte nel ruolo della Vergine, i tenori Franciso Fernández Rueda e Luca Cervoni, rispettivamente nei ruoli di San Giovanni e in quello di Giuseppe di Arimatea, e il baritono Mauro Borgioni nel ruolo di Nicodemo (e nell’unica parola del Cristo, quel sitio che dà appunto il titolo alla composizione, quinta delle ultime sette parole pronunciate da Nostro Signore sulla Croce: “ho sete”).

 

Francesca Aspromonte e Alessandro Quarta

Particolarmente apprezzate le voci della Aspromonte e di Rueda, bei timbri, dizione chiarissima e interpretazione molto convincente.
Pasquini, toscano di nascita, è stato tra i protagonisti del barocco romano, quello apprezzato e studiato da Händel durante il suo soggiorno nella Città eterna. Lodevolissima, quindi, l’iniziativa del Concerto Romano di recuperare questa partitura, che permette al pubblico di apprezzare la raffinatezza di un compositore che ha avuto un ruolo importante nella storia della musica.

Inedia, non anoressia
Una domenica mattina, l’ascoltatore è andato all’Auditorium Parco della Musica incuriosito da un’opera corale di una sua coetanea: Lucia Ronchetti, compositrice romana molto apprezzata all’estero, soprattutto nel teatro musicale, che nel 2016 ha scritto questa Inedia prodigiosa, per coro di voci femminili, coro misto e coro femminile amatoriale.

Lucia Ronchetti

Il libretto è di Guido Barbieri (a partire da documenti e testimonianze collazionati dalla drammaturga Elena Garcia-Fernandez). Il tema è quello del digiuno, in particolare quello volontario e femminile. Il titolo fa riferimento alla pratica ascetica medioevale conosciuta anche come anorexia mirabilis: il digiuno autoindotto da donne e ragazze in nome di Dio, l’astensione dal cibo come fenomeno prodigioso della natura e della divinità.

Chorus e Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Su questo elaborato libretto, Lucia Ronchetti costruisce un universo vocale dal quale emergono, tra le altre, Santa Caterina da Siena, Mollie Fancher, Anna Garbero, Maria Maddalena de’ Pazzi, Christina Georgina Rossetti e Jeanne Fery, quali figure rappresentative di un fenomeno che a partire dalle sue radici rituali viene oggi considerato una patologia.

Il lavoro è molto complesso e di non facilissimo ascolto, anche se spesso ricorre al pastiche postmoderno, con “citazioni” da Verdi. Senza organico orchestrale, sul podio il maestro Ciro Visco ha guidato il Coro, la Cantoria e il Chorus dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La formazione amatoriale tutta femminile e la cantoria erano collocate nella galleria dietro la platea, istruite da  Massimiliano Tonsini. Anche grazie alla presentazione del presidente dell’Accademia, Michele Dall’Ongaro, del maestro Visco e della stessa autrice, il pubblico ha accolto con favore il brano, della durata di una cinquantina di minuti. Applausi per tutti gli interpreti.

I cantori del Papa

A proposito di musica corale senza strumenti, ho avuto modo di vedere e ascoltare la Cappella Musicale Pontificia Sistina nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, nel repertorio più congeniale. Il direttore Massimo Palombella ha anche spiegato come abbia rinvenuto l’autografo del celebre Miserere di Allegri (quello trascritto a memoria da Mozart) e ne ha proposto una versione metà filologica, metà tradizionale, con le note acute.

Cappella Musicale Pontificia Sistina

Molto suggestivo il muoversi dei cantori in diversi luoghi della sala per rendere più aderente allo spazio l’esecuzione dei brani. Oltre al celeberrimo brano di Allegri, in programma molto Palestrina, Anerio e Orlando di Lasso. Un’occasione anche questa imperdibile per assaporare il gusto della tradizione plurisecolare che emana da queste voci perfettamente intonate. Il maestro Palombella ricorre spesso al diapason prima dell’esecuzione dei brani per assicurare l’intonazione. Grande successo.

 

I concerti (in ordine cronologico)

Mercoledì 10 gennaio
Roma, Auditorium Parco della Musica
Cappella Musicale Pontificia Sistina
Massimo Palombella, direttore
Gregoriano Rorate coeli
Palestrina Ad te levavi
Orlando di Lasso Magnificat VIII Toni
Palestrina Dies sanctificatus
Palestrina Super flumina Babilonis
Allegri Miserere
Anerio Christus factus est pro nobis
Palestrina Adoramus te Christe
Palestrina Sicut cervus
Palestrina Tu es Petrus

Domenica 21 gennaio 2018, ore 12
Auditorium, Sala Sinopoli
Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Ciro Visco direttore
Chorus e Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Massimiliano Tonsini direttore
Lucia Ronchetti Inedia prodigiosa

Giovedì 25 gennaio
Roma, Teatro Argentina
Concerto Romano
Alessandro Quarta, direttore
Francesca Aspromonte, soprano
Franciso Fernández Rueda, tenore
Luca Cervoni, tenore
Mauro Borgioni, baritono
Bernardo Pasquini, La sete di Christo

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